domenica 29 luglio 2012

Mangia / Fuoco


Uno.
Il signor Mangia Fuoco.

Non era un soprannome.
Si chiamava davvero così.
Fuoco, di nome.
Mangia, di cognome.
E tutti, come in un arcaico racconto dell’Italia degli anni Sessanta, lo chiamavano con il cognome prima del nome. È come dire: “Salve, Rossi Franco! Freschino oggi qui a Milano!”
Beh, pensala come vuoi, io mi immagino che se qualcuno mi raccontasse l’Italia degli anni Sessana, il suo racconto comincerebbe così, in un caffè con la tappezzeria in legno, nella nebbiosa alba milanese.
Nel frattempo le cose non sono cambiate così tanto in Italia.
Ma questo a Mangia Fuoco non interessa, perché a lui l’Italia non interessa, perché a stento si ricorda com’è fatta, perché lui quell’Italia l’ha lasciata. L’ha lasciata, in una fredda mattina d’inverno, imbarcato per il Sudamerica, alla luce grigiastra che batteva le spiagge della costa toscana.
Un solo pensiero, tutto italiano, ma allo stesso tempo così internazionale, lo inseguiva fin da quei tempi lontani.
Quel burattino, quanto lo odiava, e quanto lo amava allo stesso tempo. Ma sì che lo conosci, è il burattino più famoso del mondo!
Certo, lui non ci credeva mica che un burattino potesse davvero diventare un bambino. Con quelle manine così piccole…brr! Il solo pensiero della parola “bambino” lo faceva rabbrividire. Nonostante il suo lavoro, cercava sempre di non far cadere lo sguardo su quei nanetti da giardino senza barba, che allungavano monete di piccolo taglio al berretto sdrucito che lui porgeva.
Ridevano, oh come ridevano! Tanto divertiti da non accorgersi della malinconia nera che luccicava in quegli occhi neri che spuntavano dalla massa informe di capelli e barbe.
Un mostro che non faceva paura.
Un gigantesco orso, però fatto di peluche.


Della Malinconia
Canto disperato

"Cinque zecchini d’oro.
Il prezzo della mia infelicità,
Il prezzo del successo di uno stupido burattino animato.
Ora tutti si ricordano di Pinocchio, di Geppetto, di Gatto, di Volpe, e, probabilmente, anche di quella gran troia della Turchina.
Tutti famosi: falegnami, ladri e battone, persino i pezzi di legno marci sono più famosi di Fuoco.
A quei tempi mi acclamavano, il Grande Burattinaio!
Avevo tutto, fama, donne e zecchini.

T  U  T  T  O

Splendeva il sole a quei tempi, nonostante la disgraziata, triste, grigia Firenze.
E quaggiù, triste, continuo il mio misero lavoro, davanti a quattro bambini seduti per terra, attenti.
Attenti!
Non alla storia, intricato intreccio di trame, fiore all’occhiello di una mente geniale.
Non al burattinaio, dunque, o alle sue mani.
Solo.
Ai Burattini.

Fortuna che oggi non piove!
Qui nella Plaza Victoria”.


continua...

venerdì 25 maggio 2012

Prologo di un poeta.


C’è un poeta.
All’angolo tra Pedro Montt e Plaza Victoria.
Pablo, si fa chiamare.
E canta.
Valparaíso, 
qué disparate 
eres, 
qué loco, 
puerto loco, 
qué cabeza 
con cerros, 
desgreñada, 
no acabas 
de peinarte, 
nunca 
tuviste 
tiempo de vestirte, 
siempre 
te sorprendió 
la vida, 
te despertó la muerte, 
en camisa, 
en largos calzoncillos 
con flecos de colores, 
desnudo 
con un nombre 
tatuado en la barriga, 
y con sombrero, 
te agarró el terremoto, 
corriste 
enloquecido, 
te quebraste las uñas, 
se movieron 
las aguas y las piedras, 
las veredas, 
el mar, 
la noche, 
tú dormías 
en tierra, 
cansado 
de tus navegaciones, 
y la tierra, 
furiosa, 
levantó su oleaje 
más tempestuoso 
que el vendaval marino, 
el polvo 
te cubría 
los ojos,
las llamas 
quemaban tus zapatos, 
las sólidas 
casas de los banqueros 
trepidaban 
como heridas ballenas, 
mientras arriba 
las casas de los pobres 
saltaban 
al vacio 
como aves 
prisioneras
que probando las alas 
se desploman.
Pronto,
Valparaíso,
marinero,
te olvidas
de las lágrimas, 
vuelves
a colgar tus moradas, 
a pintar puertas 
verdes, 
ventanas 
amarillas, 
todo 
lo transformas en nave, 
eres
la remendada proa 
de un pequeño, 
valeroso 
navío.
La tempestad corona 
con espuma 
tus cordeles que cantan 
y la luz del océano 
hace temblar camisas 
y banderas
en tu vacilación indestructible.
Estrella
oscura
eres 
de lejos, 
en la altura de la costa 
resplandeces 
y pronto 
entregas 
tu escondido fuego, 
el vaivén 
de tus sordos callejones, 
el desenfado 
de tu movimiento, 
la claridad 
de tu marinería. 
Aquí termino, es esta 
oda, 
Valparaíso, 
tan pequeña 
como una camiseta 
desvalida, 
colgando 
en tus ventanas harapientas 
meciéndose 
en el viento 
del océano, 
impregnándose 
de todos 
los dolores 
de tu suelo, 
recibiendo 
el rocío 
de los mares, el beso 
del ancho mar colérico 
que con toda su fuerza 
golpeándose en tu piedra 
no pudo 
derribarte, 
porque en tu pecho austral 
están tatuadas 
la lucha, 
la esperanza, 
la solidaridad 
y la alegría 
como anclas 
que resisten 
las olas de la tierra.

venerdì 4 maggio 2012

Dia 77 - Inadeguati

Inadeguati. Questo posto ne è pieno.
Pieno di persone con una faccia e un nome. E una storia da raccontare. La loro storia non sarà del tutto vera. Ma li puoi riconoscere. Con la loro faccia. E il loro nome.
Inadeguati a cosa? Inadeguati a chi?
Cinque facce. Cinque nomi. Cinque storie.
Ti toccherà leggere.


Per tutto il resto: MGTV #1

giovedì 3 maggio 2012

Dia 76 - Work in progress

Il blog sta tentando di evolvere in qualcosa di più complesso e (spero) interessante.
Più passionale, diciamo.
Tutto qui.

martedì 10 aprile 2012

Dia 54 - Immagina

*Immagina una città, che si chiama Valparaiso.
   Immagina una delle colline di questa città, che si chiama Bellavista.
   Immagina una zona di questa collina, che si chiama Museo a Cielo Aperto.
   Immagina una casa di questa zona, che si chiama Casa.


È ormai un mese che dimoro in questa nuova casetta, ma internet è arrivato solo da qualche giorno. E, finalmente, sono riuscito a trovare un momento di tranquillità per aggiornare il blog.
Quante cose vi siete persi!
Andiamo con ordine:


Come avrete capito, vivo in una casa molto bella che condivido con Eugenio, che viene anche lui da Torino, Sergio, uno spagnolo super loco, e Gmail, un gattino minuscolo di un mese e mezzo, molto ma molto tonto. La casa ha una vista spettacolare sulla città e sulla baia, con un piccolo cortile e una finestra gigante che guardano a nord, su su, fino a Viña del Mar , Reñaca e Con Con.
Se qualcuno vuole venirmi a trovare, abito ufficialmente in Calle Bernardo Ramos 245, Valparaíso, Chile.


Il salotto-accampamento di questa sera
Eugenio e Sergio durante un atto poetico nel cortile di casa
Gmail alle prese con un gomitolo (atto poetico parte II)
Nel frattempo...
In queste ultime settimane sta arrivando l'autunno, con tante giornate fredde e nuvolose, o calde e torride, a seconda di quello che hai da fare (ad esempio, se devi stare tutta la mattina a fare sport all'aperto, fa un freddo cane, se invece devi stare tutto il giorno a lavorare per il laboratorio, allora il sole ti acceca solo nel riflesso del computer!! :-\ )


Sono giorni iper concitati, perché tutto il lavoro del laboratorio è servito alla preparazione di un workshop internazionale di architettura che si sta svolgendo proprio in questa settimana. Sono arrivati studenti da tutto il mondo, da Roma, Berlino, Rosario, Rio de Janeiro, Porto Alegre e Barcelona (noi ospitiamo nella nostra casa, e più precisamente nella mia stanza da cui mi sono sfrattato, due ragazze di Roma!). È un'occasione davvero bella, stiamo conoscendo un sacco di gente e il tema del workshop è abbastanza interessante: si tratta di progettare tre masterplan per il recupero urbano di tre quartieri "vulnerabili" di Valparaíso.



Come se non bastasse...
Siamo nel pieno della Settimana Universitaria, il che, unito alle feste per la Pasqua e a tutto questo "fervore internazionale", vuol dire che c'è una festa ogni sera! Il che non è necessariamente un bene, visto che il workshop ci impegna tutti i giorni dalle 9 del mattino alle 10 di sera (tant'è che ho deciso di riposarmi un po' stasera...ma solo per essere pronto alla serata di domani!!! ;-) ).


Mi sento molto felice per molte ragioni, prima fra tutte il fatto che mi sento molto più sicuro a parlare spagnolo e capisco quasi tutto, anche se certi modismi cileni sono praticamente irraggiungibili! Mi trovo molto bene con i compagni della scuola e del mio corso, con il solo problema che tutti mi conoscono e mi salutano, io faccio un po' di fatica a ricordarmi i nomi e le facce di tutti!


A breve, giuro che ci provo, inizierò un videoblog per tutti quelli che non sanno leggere, o semplicemente non hanno voglia, anche se, per passione, continuerò a scrivere e a pubblicare su questo blog e, in modo un po' più criptico, su Facebook.


Que les vaya bien, chiquillos!

domenica 11 marzo 2012

Dia 23 - Buon compleanno

La scuola è iniziata. Di brutto.
Per quanto sia piacevole e affascinante, il lavoro del laboratorio mi sta prendendo molto tempo e molto spazio mentale.

Nonostante questo, stanno succedendo un sacco di cose:
1. Sto cominciando a capire e a farmi capire in spagnolo, complici i miei nuovi compagni di corso e amici che sono molto gentili e disponibili.
2. Fra qualche giorno cambierò casa (di nuovo, ora sono in un ostello)...non voglio parlarne ancora per scaramanzia, però sarà una gran bella casa!
3. I miei simpatici amici, consci del fatto che non mi conosce nessuno, hanno sparso in giro la voce che ieri era il mio compleanno. E' stato magnifico quando nel bar del porto, il Liberty, tutti hanno cominciato a cantarmi "Feliz cumpleaños" con tanto di band che faceva l'accompagnamento musicale! 
4. La barriera del 20° giorno è stata superata con successo, ma non senza un po' di nostalgie passeggere.


Preparazione della tipica bevanda cilena: vino bianco nel melone :)


Ci sentiamo presto!

venerdì 2 marzo 2012

Dia 14 - La mia scuola è differente

Sì, finalmente posso parlarvi di cose serie.
Vi parlo dell'Università Cattolica di Valparaiso, e più in particolare della Facoltà di Architettura.
Detta così sembra una roba noiosissima, invece vi assicuro che ci sono dei lati positivi.


Innanzitutto, questa università NON è il Politecnico. Tutt'altro. La Facoltà di Architettura è stata fondata nel 1950 da un gruppo di architetti e di POETI! Insieme hanno scritto un poema, Amereida, che ha posto le basi per la costruzione, negli anni 70, della Ciudad Abierta, la Città Aperta. Oggi abbiamo iniziato il nostro giro proprio da questa "città".


La Ciudad Abierta è una specie di paradiso, e si trova a Ritoque, a nord di Valparaiso. 
Qui, ogni mercoledì abbiamo la lezione di Cultura del Cuerpo (educazione fisica) e il Taller de Amereida (laboratorio di poesia). Mi basta questo particolare per farvi capire che il Politecnico è un'altra storia. Ma c'è dell'altro...
È in una zona abbastanza desertica, che è un grande laboratorio di architettura a cielo aperto, in cui si trovano edifici, sculture, piazze progettate e costruite da studenti e professori della scuola. È in un luogo completamente immerso nella natura, anche se in questo periodo è tutto un po' secco per via del caldo. Alcuni professori e altre persone vivono in questi edifici, e c'è una casa dedicata anche agli studenti che vogliono passarvi un periodo.


Qui vedete un po' di foto, fatte col cellulare perché avevo dimenticato la memory card della macchina foto a casa.. :(










Insomma..è un posto magico e sono molto curioso di scoprire come lo vivremo quando inizieranno le lezioni.


La sede vera e propria della Scuola di Architettura si trova su un Cerro (collina) che si chiama Recreo, al confine tra Valparaiso e Viña del Mar.
È una scuola molto piccola, ma in un posto decisamente stupendo! È una specie di grande villa con un'aula per ogni anno di corso (ci saranno pressapoco 200 studenti in tutta la facoltà), probabilmente con alcune parti più antiche e altre più nuove e dei bellissimi terrazzi che guardano il mare. Ho fatto un po' di foto anche di questa perché è davvero un luogo fantastico dove studiare!











Infine, vi faccio vedere anche qualche foto della Casa Central dell'Università, che si trova in Valparaiso, in un'edificio antico con dei chiostri molto belli..e le palme!!!





Sono su un'atro pianeta.
Da stasera a domenica sono a Santa Cruz, molto più a sud di Valparaiso, per la Festa della Vendemmia :)


Hasta luego!